La direttiva PED è il punto di riferimento per armonizzare a livello europeo tutte le normative relative ai recipienti in pressione, ovvero tutti quei particolari detti genericamente contenitori che veicolano fluidi in pressione.
Il nuovo regolamento denominato sulla gazzetta ufficiale dell’unione europea 2014/68/EU è stato pubblicato nel giugno del 2014 e va a sostituire ufficialmente la precedente direttiva comunitaria 97/23/CE che per anni ha regolamentato questo settore gettandone le basi solide per l’uniformazione di questo settore. Il suo recepimento e quindi la sua entrata in vigore parte dal 18 luglio del 2016, anche se di fatto i cambiamenti significativi non sono stati evidenti, perché è una rifusione della normativa precedente. Il vero cambiamento che è stato introdotto riguarda la classificazione delle figure coinvolte nell’immissione dei prodotti sul mercato. Esso va a regolamentare la progettazione, la costruzione, e l’installazione di attrezzature in pressione sottoposte a una pressione superiore ai 0,5 bar ad esclusione delle macchine, definite dalla omonima direttiva. Rientrano quindi nel campo di applicabilità i raccordi, le tubazioni e le flange, oltre ai serbatoi ed alle valvole.


La direttiva PED armonizza a livello europeo il settore
Classificazione delle attrezzature in pressione
Le attrezzature in pressione, nella direttiva 2014/68/EU sono suddivise in quattro categorie a pericolo crescente e sono definite in base a quanto specificato nell’allegato II che riporta una serie di grafici, i quali, in funzione di pressione e volume del fluido, aiutano a classificare ogni dispositivo o componente nella categoria corretta.
Ma non sono solo questi due i parametri utili alla classificazione, bensì anche il fluido che è contenuto nei dispositivi stessi. La nuova versione della direttiva classifica i fluidi facendo riferimento al nuovo Regolamento (CE) n. 1272/2008 che raggruppa non solo i fluidi ma anche le miscele in base a classi di pericolo fisico e per la salute. In base a questa direttiva i fluidi vengono suddivisi in due gruppi:
Ma non sono solo questi due i parametri utili alla classificazione, bensì anche il fluido che è contenuto nei dispositivi stessi. La nuova versione della direttiva classifica i fluidi facendo riferimento al nuovo Regolamento (CE) n. 1272/2008 che raggruppa non solo i fluidi ma anche le miscele in base a classi di pericolo fisico e per la salute. In base a questa direttiva i fluidi vengono suddivisi in due gruppi:
- Gruppo 1: fluidi esplosivi, gas infiammabili e comburenti, liquidi infiammabili anche quelli di categoria 3 quando la temperatura massima ammissibile è superiore al punto di infiammabilità , solidi infiammabili, miscele autoreattive, liquidi piroforici, sostanze e miscele che a contatto con l’acqua liberano gas infiammabili, fluidi con tossicità acuta per contatto, inalazione e ingestione.
- Gruppo 2: tutte le sostanze che non rientrano nel gruppo 1
Ogni dispositivo soggetto alla PED deve rispettare i requisiti di sicurezza elencati nell’allegato 1. E’ questo il motivo per cui le attrezzature sono catalogate in funzione della tipologia:
* Recipienti
* Tubazioni per gas e liquidi
* Attrezzature a pressione a focolare e altro metodo di riscaldamento
Questo permette una ottimale categorizzazione di ogni elemento ma anche degli insiemi, i quali se contengono anche solo uno di questi elementi devono rispettare i medesimi requisiti di sicurezza.
Le quattro categorie definiscono anche le procedure per la valutazione della conformità dei dispositivi alla direttiva PED
* Recipienti
* Tubazioni per gas e liquidi
* Attrezzature a pressione a focolare e altro metodo di riscaldamento
Questo permette una ottimale categorizzazione di ogni elemento ma anche degli insiemi, i quali se contengono anche solo uno di questi elementi devono rispettare i medesimi requisiti di sicurezza.
Le quattro categorie definiscono anche le procedure per la valutazione della conformità dei dispositivi alla direttiva PED
Procedure di valutazione della conformitÃ
Non esiste una sola procedura per verificare la conformità dei dispositivi alla direttiva 2014/68/EU e la combinazione di esse dipende dal grado di pericolosità di ogni categoria, ma denominatore comune è il controllo del processo di fabbricazione delle componenti, che nel caso dell’azienda INTERTUBI si traduce in una applicazione perticolarmente puntuale del sistema di gestione della qualità secondo la norma ISO9001 – 2015. Questo sistema permette di verificare i processi e renderli ripetibili gestendo i fattori di rischio che ne possono nascere, e garantendo quindi un prodotto conforme alle specifiche in ogni fase.

Come si diceva ogni categoria ha le sue peculiarità :

Standard di Qualità ISO 9001: 20015
Come si diceva ogni categoria ha le sue peculiarità :
- Categoria I: prevede come si diceva un controllo del processo produttivo che garantisca la corretta prassi, questo permette di apporre il marchio CE senza che sia necessario far intervenire un organismo notificato, ogni articolo deve essere accompagnato dalla dichiarazione di conformitÃ
- Categoria II: da questo livello è sempre necessario far intervenire un organismo notificato per poter certificare i prodotti come rispondenti alla direttiva, in questo caso tale organismo controlla il processo di fabbricazione ma non prevede prove specifiche.
- Categoria III: richiede specificatamente un sistema di qualità certificato e delle prove di tipo approfondite sul prototipo da certificare
- Categoria IV: è quella che prevede il massimo livello di sicurezza e quindi prende in considerazione sia il processo di progettazione che quello di produzione in quanto è dedicato ai fluidi più pericolosi a pressione più elevata.
Uno dei vincoli della nuova normativa è che, a qualunque livello, il fabbricante deve provvedere alla redazione ed alla messa a disposizione della documentazione tecnica, la quale deve contenere:
* Descrizione dettagliata
* Disegni e schemi di progettazione
* Descrizione e spiegazione del funzionamento
* Elenco delle norme armonizzate applicate
* Risultati e dei calcoli e delle prove effettuate
Analoghi obblighi competono anche alle altre figure definite dalla direttiva, come il rappresentante autorizzato, l'importatore, il distributore.
* Descrizione dettagliata
* Disegni e schemi di progettazione
* Descrizione e spiegazione del funzionamento
* Elenco delle norme armonizzate applicate
* Risultati e dei calcoli e delle prove effettuate
Analoghi obblighi competono anche alle altre figure definite dalla direttiva, come il rappresentante autorizzato, l'importatore, il distributore.
Raccordi e rispondenza alla direttiva PED
Anche i raccordi in acciaio inox oppure in acciaio legato al carbonio possono essere rispondenti alla direttiva PED ed in particolare quelli contenuti nella norma EN 10253-2 che regola i raccordi a saldare in acciaio legato al carbonio e nella EN 10253-4 che da indicazione per i raccordi realizzati in acciaio inossidabile austenitico ed austenitico-ferritico.
Questi articoli sono normalmente disponibili nel magazzino per la consegna e vengono prodotti internamente mediante processi proprietari consolidati nel tempo.
Esiste inoltre una correlazione con la normativa EN10204, che prevede di accompagnare ogni articolo con un certificato che permetta di risalire ai passaggi della catena di fornitura sin dalla colate del materiale di origine. Normalmente il certificato che accompagna gli articoli è il tipo 2.2, ma nel caso della marcatura CE secondo la normativa PED la certificazione richiesta può essere di tipo 3.1 o 3.2 che prevedono prove specifiche decise con progettista e costruttore.

Questi articoli sono normalmente disponibili nel magazzino per la consegna e vengono prodotti internamente mediante processi proprietari consolidati nel tempo.
Esiste inoltre una correlazione con la normativa EN10204, che prevede di accompagnare ogni articolo con un certificato che permetta di risalire ai passaggi della catena di fornitura sin dalla colate del materiale di origine. Normalmente il certificato che accompagna gli articoli è il tipo 2.2, ma nel caso della marcatura CE secondo la normativa PED la certificazione richiesta può essere di tipo 3.1 o 3.2 che prevedono prove specifiche decise con progettista e costruttore.

Le varie figure che fanno parte della raccorderia Intertubi in acciaio al carbonio